PIANO OLIVICOLO NAZIONALE 2024
22 luglio 2024PIANO OLIVICOLO NAZIONALE 2024
UN NUOVO RILANCIO PER UN SETTORE STRATEGICO DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO
Il 18 Luglio 2024 si è tenuto l’evento organizzato da Italia Olivicola in collaborazione con CIA – Agricoltori Italiani, LegaCoop Puglia e il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste presso Finoliva Global Service. Incontro dedicato alle proposte per un Piano Olivicolo Nazionale, proponendo un nuovo rilancio per un settore strategico dell’Agroalimentare Italiano. I saluti di Benedetto Fracchiolla (Presidente Finoliva Global Service) e Carmelo Rollo (Presidente LegaCoop Puglia) hanno aperto l’incontro lasciando la parola ai relatori: Gennaro Sicolo (Presidente Italia Olivicola) e Cristiano Fini (Presidente CIA Nazionale), Cristian Maretti (Presidente Legacoop Agroalimentare) che hanno presentato il punto di vista al fine di proporre un nuovo piano per rilanciare il settore.
Raddoppiare la produttività fino a 600 mila tonnellate con interventi di riconversione, ammodernamento di infrastrutture e parco mezzi, valorizzazione di varietà autoctone; un patto che rilanci l’olivicoltura ma partendo dal Sud, dalla Puglia, che sa produrre e commercializzare. Non teme la sfida dei prezzi perché prima viene la qualità quella dell’Extravergine Pugliese.
Il Sottosegretario MASAF, Sen. Giacomo La Pietra, ha dichiarato:
“La Puglia è centrale nel percorso. Abbiamo prima convocato un tavolo preliminare di confronto seguito dalla manifestazione internazionale del COI che dopo tanto tempo si è di nuovo svolta in Italia. Ora abbiamo inviato alle associazioni la richiesta di designare un loro rappresentante nei successivi tavoli tecnici che daranno forma al Piano olivicolo nazionale. In questo contesto verrà affrontato il tema della Xylella. Chiaro è che questo problema va, in qualche maniera, affrontato di petto. La regione, da questo punto di vista, deve sicuramente attuare delle politiche più forti e di controllo.”
I produttori, però, puntano il dito proprio contro l’azione fallimentare della Regione tanto da invocare un commissario per la questione della Xylella. In merito a questo, il Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, ha suggerito:
“Dobbiamo partite dalla Puglia perché abbiamo tre province bruciate dal batterio. Ci vuole perciò un commissario straordinario che possa coordinare le attività di contenimento della diffusione della Xylella. Oggi invece ognuno fa da sé con risultati non soddisfacenti. Un commissario straordinario dunque e adeguati investimenti nella ricerca scientifica. Dal 2013 ad oggi metà Puglia olivicola è stata distrutta dalla Xylella con 21 milioni di piante ormai secche. Di è chi la colpa di tutto ciò? L’inerzia della pubblica amministrazione? Abbiamo sempre sostenuto che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia. E non ci eravamo sbagliati. Non si può continuare ad attendere tempi biblici prima di avere i risultati della ricerca, prima di mettere in campo le azioni di contenimento, prima di erogare i fondi a migliaia di aziende agricole che da diversi anni hanno perso tutto”
Cristiano Fini, ha aggiunto:
“Bisogna da un lato procedere con gli espianti delle piante malate che fanno proliferare il batterio e deturpano il paesaggio e dall’altro lato attivare un piano di rilancio del settore attraverso l’ammodernamento dei macchinari e il consumo consapevole a tavola.”
Italia Olivicola, Cia Nazionale e Lagacoop Nazionale chiedono un cambio di passo partendo dalla nomina di un commissario che coordini la ricerca, la quale non può rimanere ristretta a livello regionale ma deve essere allargata a livello nazionale ed internazionale, che attui con urgenza tutte le pratiche di contenimento nelle aree delimitate, e che snellisca tutte le pratiche burocratiche che interessano i bandi rivolti alle aziende interessate ai fondi per rigenerazione olivicola, sia per i fondi già stanziati e spesi solo in parte (a causa proprio della burocrazia) sia per quelli stanziati nel DL agricoltura.
Il Direttore del dipartimento Regionale Agricoltura, Gianluca Nardone, ha elencato quanto fatto fino ad ora dalla regione. Ha ammesso che sia poco e che non basti. Ha proposto la via giusta da seguire, ovvero quella della meccanizzazione. Per questo motivo, da ottobre partirà un bando da 40 milioni per nuovi impianti.