L’antitrust mette sotto indagine sette aziende olearie per “pratiche scorrette”

25 novembre 2015

A seguito di test condotti dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di oli sottoposti a verifica sarebbero risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l’olio come extra-vergine di oliva

Sulla base delle segnalazioni pervenute da un’associazione di consumatori, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato sette istruttorie per presunte pratiche commerciali scorrette, nei confronti di alcune importanti aziende che commercializzano olio in Italia. Oltre a tre marchi del Gruppo Carapelli (“Carapelli Il frantoio”, “Bertolli Gentile” e “Sasso Classico”), gli altri sono “Carrefour Classico”, “Cirio 100% italiano”, “De Cecco Classico”, “Prima donna Lidl”, “Pietro Coricelli Selezione” e “Santa Sabina”.

Secondo quanto segnalato, a seguito di test condotti dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, le caratteristiche organolettiche e chimiche dei campioni di olii sottoposti a verifica sarebbero risultate inferiori ai valori previsti per qualificare l’olio come extra-vergine di oliva. Queste condotte, una volta verificate e accertate, potrebbero integrare pratiche commerciali scorrette: le indicazioni riportate sulle etichette e nelle campagne pubblicitarie, per prodotti che non corrispondono alle caratteristiche qualitative dichiarate, sarebbero suscettibili di indurre in errore i consumatori nelle loro scelte d’acquisto.

di C. S.